mercoledì 30 gennaio 2013

Panpiatto: un'idea per cambiare le sorti del Mondo...


Spero di non passare per uno troppo autoreferenziale, se oggi vi parlo dei miei genitori e di una straordinaria idea che hanno avuto.

Per spiegare al meglio un'idea, in genere, bisognerebbe partire dal raccontare chi/come/e perché ha avuto quell'idea. Il problema è che se mi metto a raccontarvi dall'inizio chi sono i miei genitori, e cosa hanno fatto durante la loro Vita, non la finiamo più. Un romanzo intero non basterebbe. Così, vi dirò giusto un paio di cosette per inquadrare la situazione.

Partiamo dal dire che, quest'idea, è cominciata a balenare nella testa dei miei genitori verso la fine del secondo Millennio. Mamma e papà l'hanno subito avvertita come una sorta di “dono della Provvidenza”. Hanno pensato che, con quest'idea, avrebbero potuto aiutare a costruire un ambiente più sano per le “nuove generazioni”. Così, hanno deciso di approfondirla, studiarla, maturarla. E' stato un lungo percorso, durato anni e anni... Fino ad oggi.

Oggi quell'idea è stata brevettata, ed è pronta per essere presentata al Mondo. Ha anche un nome accattivante: “Panpiatto, il piatto commestibile all'Aloe Vera”.

… Ma partiamo dall'inizio. Appena sposati, i miei genitori, hanno abitato e lavorato per un po' di tempo nella città di Milano. Intorno agli anni '80, però, in seguito ad una forte vocazione religiosa, hanno deciso di compiere un vero e proprio “downshifting”... Cosa significa “downshifting”? Significa decidere di cambiare completamente la propria Vita. Significa, spesso, lasciare il proprio posto di lavoro, le proprie abitudini, la propria terra d'origine. Oggi il “downshifting” è molto praticato, quasi una “moda” (causa anche la crisi economica, che “obbliga” le persone a re-inventarsi un'Esistenza). I miei genitori, invece, fecero questa scelta più di vent'anni fa (in un'epoca in cui non lo faceva praticamente nessuno, se non gli hippie o qualche matto...). Precursori ed innovatori, già allora...

Così, dicevamo, abbandonarono la città di Milano, per trasferirsi a vivere in piccoli paesi di montagna. Lì riscoprirono il “sapore della Vita semplice”, quella che in città non si sentiva più (già allora, figuriamoci oggi...): l'aiuto reciproco, la solidarietà, il baratto. Impararono, dagli ultimi anziani contadini, a coltivare la terra, ad allevare qualche animale... Ma, soprattutto, impararono a fare il pane. E qui casca l'asino (o meglio, qui nasce il Panpiatto). Dopo aver preso un po' di dimestichezza con la panificazione naturale, iniziarono ad intravedere un possibile incrocio fra il pane ed il piatto. Ebbero così l'idea di creare un contenitore che potesse essere, allo stesso tempo, stoviglia ed alimento. Ciò che li spingeva e motivava nell'invenzione erano, in particolare, due obbiettivi: 1. creare un alimento totalmente naturale e salutare, 2. creare un prodotto a totale impatto zero per l'ambiente.

Un terzo obbiettivo che si erano prefissati, anche questo molto importante, era quello di creare un “piatto a tutti gli effetti”... Ossia, un piatto che potesse reggere al suo interno qualunque tipo di pietanza (solida o liquida, fredda o bollente, eccetera). Voler creare un contenitore commestibile, impermeabile, e soprattutto totalmente naturale (senza l'utilizzo, cioè, di additivi chimici o porcherie varie), è un'impresa davvero ostica. Tuttavia, mamma e papà riuscirono a trovare la giusta soluzione (anche lì). Richiamandosi alle tradizioni dei popoli antichi, decisero di utilizzare un pane di tipo azzimo (ossia, pane non lievitato). Presero una miscela di farine e un po' d'acqua, le mescolarono fra loro, e le composero in vari strati. Per renderlo impermeabile, e per conferirgli una totale stabilità organolettica, decisero di attingere alle proprietà del gel di Aloe (… e di altre sostanze naturali, opportunamente miscelate fra loro).

… L'Aloe Vera è il vero “segreto” di quest'invenzione! Come molti di voi sapranno, l'Aloe è una pianta dalle mille virtù. E' storicamente considerata un “elisir di lunga Vita”, e si dice abbia addirittura proprietà anti-tumorali. Certo è che, oggi, viene utilizzata un po' dappertutto: creme, saponi, oli, pannoloni... I miei genitori, invece, quasi vent'anni fa, “scoprirono” che l'Aloe poteva avere anche un'ottima funzione impermeabilizzante, ed essere utilizzata addirittura all'interno di un alimento. Così, la scelsero come “compagna di viaggio” in questa fantastica “avventura” chiamata Panpiatto.

… A questo punto vi starete domandando... Cos'è, in sostanza, il Panpiatto? Il Panpiatto è un contenitore che viene mangiato assieme al suo contenuto (un contenitore che può assumere svariate tipologie di forme, e funzioni: piatti, ciotole, scodelle, tazzine, eccetera...). E' fatto di pane, e può essere abbinato a qualunque tipologia di alimento. I tre grandi vantaggi che, a mio avviso, ha intrinsechi nel proprio Dna questo prodotto sono: la COMODITA', l'IMPATTO AMBIENTALE, e la SALUTARIETA'.

E' COMODO, innanzitutto, perché è un piatto a tutti gli effetti. Come già detto, può reggere al suo interno qualunque tipo di pietanza (solida, liquida, eccetera). In più, si abbina bene con qualunque tipo di sapore (dolce, salato, piccante, aromatizzato, eccetera)... Il suo gusto, infatti, è molto leggero e delicato (pur essendo, essenzialmente, pane...). E' comodo anche per un altro motivo molto importante: può essere prodotto e venduto in quasi ogni canale alimentare (supermercati, negozi, pub, bar, mense, ristoranti, fast-food, eccetera...). Infatti, Panpiatto può essere cotto, precotto, surgelato, prodotto a lunga conservazione (confezionato in atmosfera modificata, tipo pasta fresca), eccetera. Un ulteriore vantaggio in comodità, molto importante, è che questo prodotto può essere venduto anche già abbinato con altri alimenti al proprio interno (un esempio su tutti: Panpiatto cotto o precotto, con una insalatona mista o un secondo. Il cittadino che, in pausa pranzo, corre sempre, potrebbe consumarlo velocemente, pronto o riscaldato in pochi minuti... Fragrante e profumato come pane appena sfornato).

E' a totale IMPATTO ZERO. Intanto perché nasce con l'obbiettivo di essere un prodotto che non lascia alcun tipo di rifiuto. Infatti, essendo sostanzialmente un alimento, andrebbe consumato nella sua interezza. Tuttavia, avendo coscienza di quanti alimenti vengono purtroppo buttati nella nostra Società (pessima abitudine che dovremmo presto debellare...), i miei genitori hanno considerato anche la possibilità che alcuni residui del prodotto potrebbero andare buttati. E, anche alla luce di ciò, gli effetti positivi non scompaiono. Infatti, anche se andasse in parte gettato, verrebbe smaltito nell'umido (creando, quindi, un impatto assolutamente zero rispetto al normale ciclo dei rifiuti). Prima di gettarlo, tuttavia, c'è un'altra possibile strada: il riciclo. Il Panpiatto, come tutti gli alimenti, può avere anche una “seconda Vita”: essere alimento per eventuali animali (domestici e non), o compostaggio per la Terra. Il secondo grande vantaggio ambientale che si avrebbe dalla diffusione di questo tipo di prodotto è la sostanziale diminuzione nell'utilizzo di detergenti. I piatti “normali”, infatti, vengono costantemente lavati e puliti con detergenti che, immessi negli scarichi fognari, inquinano non poco l'ambiente. Panpiatto, essendo un contenitore commestibile monouso, non va lavato. E quindi, non produrrebbe nemmeno inquinamento “derivato”. Insomma, come avrete capito, l'elenco dei benefici ambientali è molto lungo...

Infine, è SALUTARE, perché al suo interno (come già detto) sono presenti sostanze naturali molto benefiche... Prima fra tutti, l'Aloe vera (le proprietà salutistiche dell'Aloe, anche se cotte ad alte temperature, non scompaiono).

Sapete... Solitamente si dice che i prodotti “eco” e “bio” siano “di nicchia”. La frase tipica è: “Sì, d'accordo... Sono buoni e salutari, ma complicati e costosi da produrre”.

Panpiatto, fra le varie cose, è arrivato anche per sfatare certi “falsi miti”. I miei genitori hanno pensato di brevettare quest'invenzione (sia in Italia, che all'Estero), e di presentarla al “mercato”, perché sono convinti che sia la dimostrazione di come si possano creare, allo stesso tempo, prodotti mirati alla conservazione della salute dell’Uomo e del Pianeta, ma anche ottimi e comodi per un uso veloce in una Società che corre veloce... Il tutto, senza dover scendere a compromessi.

Ovviamente, mamma e papà non sono imprenditori. Non hanno le capacità né pratiche, né economiche, per industrializzare questo prodotto su larga scala. Per questo motivo, ricercano partners a cui vendere o cedere l'utilizzo del brevetto.

La scommessa è certamente grande, ma tuttavia sono idee come questa che potrebbero risollevare la nostra economia. Tutti parlano di “innovazione”, come unica Via per far ripartire la nostra crescita, ma in pochi la fanno davvero. Ecco l'innovazione... E' arrivata: si chiama Panpiatto.

I miei genitori ricercano soggetti coraggiosi (in Italia, e all'estero), che abbiano la voglia e la determinazione di puntare su quest'idea. Insieme, sono convinti, si potrebbe davvero cambiare le “sorti del Mondo”.

Chi volesse avere maggiori informazioni può contattarli direttamente al loro indirizzo mail: giovanni.elena.canale@alice.it.

Chi, invece, come semplice cittadino, volesse dimostrare il proprio apprezzamento per quest'idea, può associarsi alla pagina Facebook correlata: www.facebook.com/Panpiatto .

Un caro saluto a tutti.

Anima Blu