martedì 20 novembre 2012

Medioriente: una ferita sempre pronta ad infettarsi...


Io, in genere, non amo le tesi complottistiche o le dietrologie. Tuttavia, non mi si venga a dire che è un caso se, nemmeno un paio di settimane dopo le elezioni negli Usa, Israele riapre la faida con i palestinesi. Magari mi sbaglierò, ma il mio pensiero è questo: Israele vuole attaccare l'Iran, con o senza l'aiuto degli Usa. Ha fatto tacere i fucili finora, per aspettare di vedere se cambiava qualcosa alla Casa Bianca. Una volta assodato che non è cambiato nulla, ha deciso di “aprire le danze”. L'attacco alla striscia di Gaza potrebbe essere un pretesto, per aizzare il “regime” di Teheran e dimostrare al Mondo (sopratutto agli Stati Uniti) che l'Iran è “pericoloso”. Ciò che vorrebbero gli ebrei è che Obama smettesse di “tenere il piede in troppe scarpe” (come in effetti fa...), e che si decidesse ad aiutare i “fratelli d'Israele” (in memoria degli antichi legami). Israele vuole attaccare l'Iran, a prescindere. Tuttavia, è chiaro che preferirebbe farlo con l'America al suo fianco.

Questa volta, però, c'è un fattore “diverso” da tutte le altre volte. Un fattore MOLTO, MOLTO pericoloso. Un fattore che Israele non ha tenuto abbastanza in conto, o che forse (al contrario...) lo spinge (proprio per questo...) ad essere ancora più aggressivo. Il fattore è che sono caduti i “regimi filo-occidentali”. Ci sono state le “primavere arabe”. I cari vecchi leader corrotti, quelli che giravano la faccia dall'altra parte mentre Israele massacrava i “fratelli palestinesi”, non ci sono più. Adesso, i nuovi Governi eletti dal Popolo, sono solidali... Non accettano di stare a guardare mentre Israele, impunemente, fa i suoi “porci comodi” nella striscia di Gaza. E questo il popolo di Gerusalemme lo sa (o perlomeno lo avverte sulla propria pelle...). Israele è sempre più circondato, sempre più impaurito... E quando un animale è impaurito, diventa sempre più aggressivo e arrogante. Non è un caso se, all'indomani delle rivolte islamiche, i razzi palestinesi giungono molto più lontano rispetto a quanto non avessero mai fatto in precedenza...

La strategia israeliana, in mezzo a tutto questo clima incandescente, è letteralmente FOLLE. Da Gerusalemme si è deciso di “scatenare la miccia”, di “scoperchiare il vaso di Pandora”... E di stare a vedere cosa accade. Credo che il loro Pensiero, più o meno, sia questo: “aizziamo le bestie, e vediamo cosa succede... Quando saremo realmente in pericolo, Obama non potrà più far finta di niente... Dovrà prendere una posizione (e sarà quella di far tacere, assieme a noi, l'Iran!)”. C'è bisogno che la Comunità Internazionale spenga immediatamente questo pericoloso focolaio. Si faccia capire ad Israele, una volta per tutte, che non è questo il modo di affrontare le proprie paure (specie in un particolare momento di crisi mondiale). Se ancora non lo capisce, lo si isoli e lo si punisca con sanzioni economiche (come si fa con tutti quei Paesi che, con il loro comportamento, mettono a rischio la Pace su scala globale).

Mi auguro, con tutto il Cuore, che questa interpretazione sia tutta sbagliata. Mi auguro che gli attacchi di questi giorni siano solamente l'ennesima prova d'arroganza perpetrata da Israele nei confronti dei palestinesi (atti d'arroganza a cui, però, qualcuno dovrà prima o poi dire BASTA. Nessuna guerra, per carità, ma un isolamento economico e politico si!), e che tutto rientri al più presto. Tuttavia, la situazione in Medioriente è un fronte che rimarrà sempre aperto... Una ferita sempre pronta ad infettarsi, a generare nuove guerre. Se partisse una terza guerra mondiale (che Dio ce ne scampi!), partirebbe sicuramente da lì.

La Comunità mondiale deve, quindi, smetterla di non prendere posizioni su questa questione. C'è bisogno d'intervenire, e d'impegnarsi, affinchè si riesca a trovare una soluzione finalmente definitiva per quei territori. Far finta di non vedere, e pensare che quella questione non ci riguardi, è il peggior danno che possiamo fare a noi stessi... Ricordiamocelo sempre!

Un abbraccio,
Anima Blu