giovedì 21 ottobre 2010

Replica ad Andrea Bocelli - NO alle scuole differenziate


Cari amici,
rieccomiiiii! Come va? Come ve la siete passati quest'estate? Spero bene. Alcuni di voi si stavano preoccupando del mio silenzio sul blog (quattro mesi che non pubblico, accipicchia!), ma gli impegni e i progetti che ho in ballo mi hanno un pò sommerso (oltre al fatto che mi sono preso un pò di meritato riposo!). Come poteva tornare il vostro caro Anima Blu? Sono sicuro che vi aspettavate tornassi con un bell'articolo sulla rottura definitiva fra Berlusconi e Fini (che poi io non ho ancora capito: ma hanno rotto 'sti due o no? Di sicuro hanno rotto le palle a noi, anzi ce le hanno sfracassate con la storia della casa di Montecarlo! Un'estate intera a parlare di una cazzo di casa, con tutti i problemi che ha l'Italia! Per Dio! Dico solo una cosa: se ne vadano a casa TUTTI, a Montecarlo o dove gli pare a loro... Basta che sia lontano quanto basta da Palazzo Chigi!), oppure vi aspettavate mi unissi al coro infinito di vermi che nelle ultime settimane stanno facendo sciacallaggio quotidiano sulla povera Sarah Scazzi? Che vergogna e che disgusto. No, torno con una mia risposta personale a certe affermazioni che Andrea Bocelli ha fatto in tv... Precisamente mi riferisco alla puntata di Matrix del 29 settembre, in cui l'artista era ospite. Non vi anticipo nulla, è tutto descritto chiaramente in una lettera che ho scritto e che vi riporto interamente. Questa lettera l'ho spedita alla redazione di Matrix, ed essendo un programma Mediaset l'ho trasmessa per conoscenza anche alle trasmissioni di Barbara D'Urso e "Le Iene". Pur avendo fatto riferimenti alla mia attività artistica e al fatto che abbia già partecipato a trasmissioni televisive (volevo fargli capire che non sono uno sprovveduto, uno che si sveglia una mattina con la voglia di dire la sua!), non ho ricevuto nemmeno mezza riga di risposta (forse sono troppo occupati, come dicevo prima, a fare sciacallaggio!). Personalmente, però, non ci stavo all'idea di tenere questa lettera chiusa in un cassetto... Così ho pensato di pubblicarla qui, condividerla con voi, e renderla in qualche modo pubblica. Fatemi sapere cosa ne pensate, commentando sotto l'articolo o via mail all'indirizzo animablu@associazionelaquilone.org. Un abbraccio e buona lettura! Anima Blu

PS: Non passerà più così tanto tempo fra un articolo e l'altro!! Promesso!!


Spettabile Redazione,
mi chiamo Francesco Canale e sono un artista di 21 anni diversamente abile (http://www.ilsensodellavita.tv/ospiti.php?id=18&k=2). Vi scrivo in merito ad un'intervista rilasciata da Andrea Bocelli il 29 settembre scorso alla trasmissione Matrix. Sono rimasto abbastanza sconcertato delle dichiarazioni del signor Bocelli, artista che peraltro stimo molto, in merito al suo essere favorevole a forme di scuole differenziate per gli alunni disabili. Al di là del fatto che ognuno può avere le opinioni che vuole, ciò che trovo preoccupante è l'effetto deleterio che un messaggio del genere può avere sull'opinione pubblica... Tanto più se a lanciarlo è una personalità come Andrea Bocelli, con tutto il suo background di esperienza personale. Voglio dire questo: se a sostenere che le scuole differenziate possano essere una buona soluzione è uno sconosciuto assessore perfettamente abile (tranne che nel cervello forse...) ha un certo impatto, ma se a sostenere la stessa teoria arriva il diversamente abile Andrea Bocelli... Bhe, quello stesso impatto è quantomeno centuplicato. Ancora di più se non c'è nessun contradditorio, altrettanto autorevole, a sostenere altre idee. Il tenore sostiene di essersi trovato bene all'interno di uno di quegli istituti e che lì i diversamente abili starebbero sicuramente meglio. Io invece sostengo che, nonostante le mille difficoltà che posso aver incontrato, ciò che mi ha regalato e trasmesso la scuola è impagabile. Ho 21 anni, sono felicemente sposato, ho un lavoro che adoro e persone straordinarie intorno a me... Amo la Vita più di qualunque cosa al Mondo, nonostante sia totalmente privo degli arti dalla nascita... Posso dire, con ferma convinzione, che se oggi sono quello che sono lo devo in buona parte alla scuola e ai rapporti d'amicizia che ho coltivato in essa e che ancora adesso porto avanti. Non mi sono mai sentito un diverso, e nemmeno un discriminato. Pensate che in classe facevo addirittura a meno dell'insegnante di sostegno, grazie al feeling fortissimo che si creava ogni volta con i compagni. Le mie mani erano le loro mani, ed io davo a loro altre cose di cui magari erano carenti. Ci si aiutava reciprocamente insomma, come dovrebbe essere sempre fra buoni amici! Ho finito da poco gli studi scolastici, e l'ambiente di classe mi manca moltissimo. Vado spesso a parlare nelle scuole, a raccontare la mia storia, a dialogare senza pretendere d'insegnare nulla, ed ogni volta quello che mi trasmettono i ragazzi e l'armonia che nasce (magari in un'ora sola d'incontro) è commovente. Vi posso assicurare che nella mia rubrica telefonica gli amici “abili” sono nettamente la maggioranza rispetto ai cosiddetti amici “diversamente abili”... Questo perchè la bellezza della Vita e dei rapporti umani sta proprio nella “diversità”. Non esiste una normalità, nessuno di noi è totalmente uguale ad un altro. Qualunque buon psicologo o pedagogista vi direbbe che il buon sviluppo di una persona passa proprio attraverso il confronto con chi è diverso, e anche molto, e non con chi vive situazioni simili. Non posso nemmeno immaginare come sarebbe stata la mia Vita se avessi passato gli anni scolastici in una struttura triste e piena di “gente come me”, invece che viverli nella gioia e nella spensieratezza. Che desolazione ritrovarsi nel 2010 a dover sentire parlare ancora di certe cose, e a urlare idee che dovrebbero essere stra-scontate. Mi domando davvero che senso abbia tutto il progresso che l'essere umano ha raggiunto, e se il progresso sia poi davvero così reale. E' progresso ritrovarsi nel 2010 a parlare di scuole differenziate che erano in vigore negli anni '50? Mah... Non mi si venga a giustificare queste stupidaggini con il fatto che le scuole non sono abbastanza efficienti e che i diversamente abili non sono seguiti come meritano. La soluzione non è certo eliminare definitivamente il problema, rinchiudendo i disabili in strutture a parte (dove non credo, peraltro, si attuerebbe una didattica migliore). La soluzione è semmai rinforzare con fondi adeguati le strutture pubbliche (cosa che invece, oggi, non accade), formare in modo adeguato i docenti (“utilizzando” le stesse persone diversamente abili), mettere al centro dell'istruzione l'essere umano (perchè se al centro non c'è prima di tutto questo, qualunque altro insegnamento è totalmente inutile). In conclusione, permettetemi di annotare l'ipocrisia di Andrea Bocelli (e molti altri come lui) che sono schierati a tutto campo contro l'aborto dei cosiddetti “soggetti deboli” (giustamente!), ma che poi vorrebbero far morire l'Anima di quegli stessi soggetti rinchiudendoli in strutture di un certo tipo, che ricordano tanto i lager. A questo punto dico provocatoriamente che era più onesto Hitler ad applicare un'eugenetica evidente, a togliere il “problema” alla radice, piuttosto che fare gli ipocriti e l'eugenetica “psicologica” metterla in atto tutti i giorni in un modo sottile ed infame. Ritornando all'inizio del mio discorso, però, ciò che importa a me non è tanto l'opinione di questo o quell'altro. Ognuno è liberissimo di avere quella che vuole. Ciò che preoccupa a me, come ho già detto, è l'impatto che i mass media hanno sulle persone. Conoscendo la sensibilità e l'attenzione che ponete nel creare la Vs. trasmissione, spero possiate dare spazio anche a storie ed opinioni diverse rispetto a quelle espresse dal Sig. Bocelli, in modo che la gente possa liberamente (com'è giusto che sia) formarsi un'opinione. Vi ringrazio per la cortese attenzione.
Cordiali saluti.
Francesco Canale

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ciao Francesco, ritengo tu abbia fatto benissimo a pubblicare questa lettera, nel periodo storico che stiamo affrontando c'è bisogno di persone che abbiano la forza il coraggio e la tenacia di far sentire la propria opinione. Concordo con tutto quello che hai scritto, beh…forse un po’ meno per l’insegnante di sostegno, forse sbaglio, ma conosco alcuni insegnanti ed un dirigente scolastico e da loro ho appreso che l’insegnante di sostegno è un sostegno innanzi tutto all’insegnante, poi agli allievi ad ai loro genitori ed infine al ragazzo considerato diverso. L’insegnante di sostegno infatti serve all’insegnante per capire come comportarsi con gli alunni e con i genitori degli stessi, non tutti, solo quelli meno sensibili a certi argomenti . Quelli che si sentono “normali” ed hanno bisogno di qualcuno che nella giusta maniera gli apra una finestra li porti a guardare il mondo da un altro punto di vista, quello che parte della società edonista e cinica, che c’è sempre stata e che purtroppo continua ad esserci, oscura e rende poco visibile. L’insegnante di sostegno è una persona che conosce le difficoltà di tutti gli alunni, e cerca quindi di farli interagire al meglio; quindi è una risorsa per tutta la classe. Non la pensiamo tutti allo stesso modo, siamo diversi, ma se c’è qualcuno che ci apre gli occhi e ci spinge a guardare le cose in maniera diversa ci rendiamo conto che alla fine siamo tutti uguali, stessi sentimenti, stessa anima! Certo potremmo avere la sensibilità e la capacità di arrivarci da soli, senza l’aiuto di qualcun altro, ma siamo diversi! No?! ;-)